Dollaro australiano sotto i riflettori la settimana scorsa complice la mossa a sorpresa della RBA. Il rialzo dei tassi e il movimento dell'AUD mi permette di riprendere l’articolo scritto un mese fa nel quale davo per scontata una reazione ribassista sulle resistenze di area 0,75/0,76, rimanendo dell'idea che ogni discesa avrebbe rappresentato un'opportunità di ingresso.
Il mercato è andato ben al di sotto rispetto a quel potenziale livello di ingresso, con l’Aussie che ha colpito i supporti di area 0,70, i quali hanno tenuto. Evidentemente c’è di più e la Cina sotto questo punto di vista ha delle responsabilità. Il rialzo del costo del denaro allo 0,35% è arrivato in Australia dopo molti anni di politica monetaria accomodante ormai diventata non sostenibile.
Australia: attesi nuovi rialzi dei tassi nei prossimi mesi
Il tasso di disoccupazione è sceso ai minimi degli ultimi 50 anni ed è previsto in ulteriore calo al 3,5%. Complice un’inflazione in rialzo a livello globale, le pressioni sulle retribuzioni si fanno sempre più marcate ed il circolo vizioso di una miccia inflazionistica pericolosa poi da disinnescare rende opportune misure forti. Il mercato si aspetta 350 punti base di rialzo nei tassi di interesse entro 12 mesi in Australia.
A giugno altro ritocco di 25 punti base che preluderebbe ad un finale di anno con graduali mosse di inasprimento della politica monetaria. Nel Paese, l'economia resta ben intonata. Nel 2022 il PIL, secondo le previsioni della RBA, dovrebbe crescere del 4,5% rallentando poi nel 2023 al 2%. L’inflazione grazie alle manovre sui tassi dovrebbe rientrare dal 6% del 2022 sotto al 3% nel 2024.
AUD/USD: analisi tecnica e strategie operative
Tecnicamente AUD/USD ha reagito molto bene sui supporti chiave di questa fase. Complice anche la Cina ed un rallentamento che per effetto dei lockdown sarà più forte e spingerà il tasso di crescita annuale dell’economia probabilmente sotto il 5%. I flussi verso l’australiano sono rallentati così come la crescita dei prezzi dei metalli sembra per il momento essersi arrestata per effetto di una minore domanda prospettica in arrivo da Pechino.
Il cambio ha fatto registrare la peggior discesa mensile da marzo 2020, con oltre il 6% di ribasso rispetto ai valori di inizio aprile. Pochi dubbi di cosa rappresenta questa soglia di supporto che oltretutto coincide anche con il 38,2% di ritracciamento di tutto il rialzo cominciato nel 2020. Una reazione qui è doverosa e, per effetto dell’importanza e della solidità di questo livello tecnico, un incremento della posizione long AUD/USD potrebbe essere opportuno, imponendo un rigidissimo stop sotto 0,69.